Si è tenuta ieri, 16 maggio 2019, presso l’Istituto di Cultura Meridionale di Napoli, la presentazione del libro “Conoscere gli Anziani per sostenerne i bisogni e costruire il futuro”. Il libro, nato dalla collaborazione dell’ADA Napoli e Campania con l’Università Federico II di Napoli, mette in luce la condizione degli Anziani in Italia ed in particolare in Campania.
Ne hanno discusso ieri Biagio Ciccone, presidente Ada Napoli e Campania, Paola De Vivo Professoressa di Sociologia Economica Federico II, Vincenzo Galgano, Magistrato, gia’ Procuratore della Repubblica, Antonio Mattone, Portavoce Comunità di Sant’Egidio, Gennaro Famiglietti, Avvocato e Presidente Istituto cultura meridionale, Elio Pariota, Direttore Unipegaso, Giovanni Sgambati, Segretario generale UIL Campania, con la moderazione del giornalista Rai, Vincenzo Perone.
L’allungamento dell’età media e la condizione fotografata dall’analisi statistica del volume ci pongono di fronte a grandi interrogativi per il nostro futuro. “Se pensiamo agli anziani pensiamo subito ai nonni, alla storia, alla saggezza – ha aperto così i lavori l’Avv. Gennaro Famiglietti – e citando papa Francesco < gli anziani sono alberi che continuano a portare frutto nonostante il peso degli anni … la loro saggezza può portare molto ai più giovani>. E’ necessario che ci sia più rispetto per gli anziani e abbandonare il falso concetto che questi siano un peso per la società.”
“Il fenomeno dell’aspettativa di vita che va allungandosi va correlato alla disponibilità di servizi ed infrastrutture. È necessario attrezzarsi bene per l’approntamento di risorse e servizi – ha proseguito Elio Pariota sottolineando come “occorre fare un passo in avanti, pensare a delle reti sociali con servizi che provengano da tutti coloro che a vario titolo possano apportare dei miglioramenti alla società.Gli anziani che sono sempre meno anziani, devono manutenere le loro competenze x sentirsi vitali, meno soli: meno case di riposo e più reti sociali di protezione. Il nuovo welfare deve basarsi su un nuovo concetto di cittadinanza attiva.”
La sfida più grande commenta Biagio Ciccone è quella di capire “Come si possa mantenere stabile il livello di spesa pubblica fornendo servizi a tutti.Lo sforzo che dobbiamo fare tutti è quello di credere che ogni volta che facciamo qualcosa lo dobbiamo fare per l’intera umanità. Noi come ADA stiamo già lavorando ad una seconda ricerca che ci porti ad individuare soluzioni e proposte per il futuro”
“Sostenerne i bisogni e costruire il futuro – ha commentato la Prof.ssa Paola De Vivo – significa lavorare per costruire un futuro sociale, il nostro stare insieme per creare delle forme di coesione sociali sempre più forti. Il problema è che il paese non ha un progetto politico culturale per rendere coesa la società e rilanciare la crescita.”
“Gli anziani sono come un continente, una nuova antartide – si è espresso così Antonio Mattone nel suo intervento – vivere da anziani diventa sempre più una fatica. Oggi il problema non è solo curare gli anziani ma capire come utilizzare questa risorsa, come favorire lo scambio intergenerazionale. L’allungamento della età media impone di ridisegnare questa età con una pietas che li salvi (gli anziani ndr.) dal naufragio.”
“La capacità di mettersi insieme è anche quella di affrontare insieme temi e ragionamenti – Giovanni Sgambati ha ribadito l’importanza della partecipazione attiva degli anziani ad ogni livello e sopratutto nelle organizzazioni sindacali – dovremmo cercare di tenere insieme anche le associazioni e le fondazioni per favorire un interscambio e metterci insieme per favorire un maggiore coinvolgimento sui temi di interesse comune.”
Vincenzo Galgano ha infine concluso il convegno con un messaggio di speranza e solidarietà “abbiamo il dovere, nei limiti di ciascuno di noi, di dare una mano a questi nostri fratelli più anziani di noi e che hanno bisogno di aiuto.”
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